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ARTICOLI gennaio 2025 |
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COLTIVA
LA CAPITALE
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Più di 100 appuntamenti dislocati in oltre 30 sedi; inaugurazioni, proiezioni, laboratori, mostre, concerti e spettacoli. “La città, e il territorio con lei, si prepara alla tre-giorni di festa di ‘Coltiva la Capitale’ appuntamenti no-stop in programma dal 10 al 12 gennaio per celebrare il passaggio di consegne ad Agrigento, Capitale italiana della cultura 2025 e per ringraziare tutti i protagonisti dell’anno straordinario di Pesaro 2024” così il sindaco di Pesaro Andrea Biancani e il vicesindaco assessore alla Cultura e al Turismo Daniele Vimini nel presentare gli appuntamenti che si susseguiranno venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 gennaio.
“Sarà una tre-giorni davvero ricca con iniziative che riempiranno ciascuna delle tre giornate dal mattino alla sera” dice il sindaco Biancani che poi ricorda “gli eventi clou all’Auditorium Scavolini (il sabato alle ore 15) e la proiezione del documentario sulla Senatrice Liliana Segre (la domenica alle ore 18 allo Sperimentale) insieme a Rondine Cittadella della Pace. Chiuderemo le iniziative con un tema non facile, sicuramente meno attrattivo di altri ma che abbiamo voluto con forza: ci tenevamo a terminare la tre-giorni (e ripartire con la strategia che guiderà la città nei prossimi anni), all’insegna di una Capitale della cultura della Pace”. Il sindaco Biancani tira poi le fila del 2024: “È stato un anno straordinario, intensissimo, bello. I risultati ottenuti da Pesaro e dal territorio sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo avuto decine di migliaia di persone che hanno deciso di visitare per la prima volta il nostro territorio. Soprattutto abbiamo avuto un +30% di presenze fuori stagione. Numeri e risultati che dobbiamo capitalizzare per il 2025 e per gli anni a venire. Per farlo continueremo a investire su cultura e turismo, settori e strategie che devono andare di pari passo, che devono avere una visione unica come abbiamo sottolineato con le ultime azioni compiute dall’Amministrazione comunale, tra cui il bilancio previsionale approvato a dicembre”. E ancora: “Entro qualche settimana saremo in grado di promuovere i grandi eventi del 2025, appuntamenti di richiamo nazionale che si sommeranno a quelli, spesso considerati minori, realizzati dalle realtà del territorio: tesori preziosissimi che ci hanno permesso di raggiungere lo straordinario risultato del riconoscimento di Pesaro 2024. Un traguardo raggiunto dall’Amministrazione con il supporto di tutti gli operatori economici e turistici che hanno fatto accoglienza. C’è stato un grande lavoro di squadra che ci auguriamo prosegua nei prossimi anni”. Anche in vista del prossimo obiettivo, la candidatura di Pesaro e Urbino a Capitale europea della cultura 2033: “Ci siamo già sentiti con il sindaco della città ducale (Maurizio Gambini, ndr). Ci aspettano due-tre anni impegnativi per preparare al meglio il dossier di candidatura. Lavoreremo sapendo che, anche solo partecipare, è motivo di orgoglio per il territorio”.
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IL SENSO DELL’OLTRE
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Il senso dell’oltre’ rappresenta il primo episodio di ‘Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale’ il ciclo di tre mostre del ricchissimo palinsesto di Pesaro 2024 che vuole indagare lo stretto rapporto che da sempre lega la ricerca artistica a quella tecnologica del suo tempo. Dai primi strumenti del Paleolitico fino al digitale, l’arte ha saputo adattarsi sfruttando le nuove possibilità offerte dalla tecnologia che ne ha influenzato i modi di produzione, i materiali, le forme. La continua evoluzione tecnologica apre nuovi orizzonti alla creazione e fruizione delle opere, con implicazioni che sfidano le nozioni tradizionali di autore, autenticità e valore nell’arte. Se il rapporto arte/nuove tecnologie si sviluppa lungo tutta la storia dell’umanità, è nell’arte contemporanea che le nuove tecnologie hanno avuto un impatto radicale, con l’avvento dei computer, della grafica digitale e della realtà virtuale. L’arte si è spinta in territori completamente nuovi con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, la realtà aumentata, le installazioni interattive che esplorano nuove modalità per esprimere idee, emozioni e concetti. Molti artisti oggi lavorano con software avanzati creando opere generative determinate da algoritmi e da forme instabili. Gli NFT (Non-Fungible Token) ha rivoluzionato il mercato permettendo l’acquisto attraverso le blockchain, mentre l’IA ha portato alla creazione di opere generate automaticamente attraverso l’uso di reti neurali per realizzare pitture e sculture.
Le tre mostre di ‘Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale’ nascono per seguire le tappe fondamentali di questo percorso. Si parte con ‘Il senso dell’oltre’ ai Musei Civici dove le opere di Renato Bertini, Bruno Bruni, Oscar Piattella, Giuliano Vangi sono allestite creando un suggestivo dialogo con gli antichi maestri. I quattro protagonisti anticipano la questione del rapporto arte e nuove tecnologie, con lavori che imbrigliano la luce, arrestano il gesto, si destreggiano con la materia, afferrano il colore. Lo spazio delle loro opere non è più confinato, ma si estende e moltiplica esortando il fruitore a diventare “interattivo” e ne mutano il ruolo: da mero spettatore ad attivatore di gesti, sguardi e riflessioni inquiete.
La città torna ad accogliere, dunque, Renato Bertini (1939), Bruno Bruni (1935), Oscar Piattella (1932 – 2023), Giuliano Vangi (1931 – 2024), quattro artisti in rapporto ‘speciale’ con Pesaro – terra natìa per i primi tre, patria scelta per l’ultimo – di cui si propone al pubblico una sintesi di tutto l’arco produttivo nell’arco temporale di un settantennio. A partire dagli anni ‘50 del dopoguerra quando l’Italia e Pesaro vivono il periodo della ricostruzione: un clima che vede gli amici Bertini, Bruni, Piattella e Vangi, uniti negli studi e l’amore per l’arte con la volontà di attraversare i confini e smarcarsi da un clima culturale ristretto. Animati dal desiderio di vivere nuove esperienze, lasciano Pesaro – ad eccezione di Bruno Bruni vi faranno tutti ritorno – per conoscere il mondo. Ciascuno poi ha interpretato e concretizzato un’autonoma e personale visione dell’arte, ma tutti hanno guardato all’oltre – da qui il titolo dell’evento -, al di là dei confini della mente e non solo geografici.
In principio la figurazione, i ritratti, poi la pittura tra astrazione ed evocazione, il tema della Natura come filo conduttore della poetica, Renato Bertini troverà in Svizzera il luogo del riconoscimento del suo valore. Bruno Bruni parte per la Germania dove trova successi e consensi: la sua vocazione di pittore si concentra sulla figura dell’uomo per restituire uno sguardo contemporaneo del sentire umano. Oscar Piattella si reca a Parigi dove subisce il fascino dei muri segnati dalla distruzione della guerra, muri come totem di memoria che diverranno il tema di una serie di opere tra astrazione ed evocazione, il carattere che contraddistingue tutta la sua intera ricerca pittorica sino all’ultima fase creativa. Giunto a Pesaro nel 1950, dopo aver insegnato all’Istituto d’arte Mengaroni, Giuliano Vangi attraverserà l’oceano per abbeverarsi della cultura brasiliana e diventare lo scultore che ha mirabilmente raccontato l’uomo in tutte le sue sfaccettature.
L’esposizione vuole porre l’accento sull’ansia creativa di quattro artisti che per tutta la vita sono stati legati dal sentimento dell’amicizia ma anche evidenziare un momento storico per una lettura trasversale di un percorso che indaga linguaggi e poetica di autori che hanno segnato il Novecento. Pur partendo da lavori di metà del secolo scorso per arrivare ai giorni nostri, il percorso non vuole essere di carattere antologico quanto testimoniare un processo che esce da connotazioni locali per abbracciare il senso dell’arte e restituire una visione del mondo originale e universale. L’itinerario espositivo si articola lungo le sale permanenti di Palazzo Mosca per far dialogare le opere di ciascun artista con i tesori civici.
IL SENSO DELL’OLTRE
Renato Bertini, Bruno Bruni, Oscar Piattella, Giuliano Vangi
a cura di Cecilia Casadei e Bruno Ceci
Palazzo Mosca – Musei Civici (piazza Mosca 29, 61121 Pesaro)
6 dicembre 2024 – 16 febbraio 2025
orario martedì-domenica e festivi 10 – 13 / 15.30 – 18.30
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Jovanotti
Palajova
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Ci siamo, ecco l’annuncio che non vedevamo l’ora di poter dare!
A distanza di sette anni dall’ultimo tour indoor, da marzo 2025 Lorenzo suonerà nuovamente nei Palasport. Anzi nei Palajova!-
Dal debutto del 12 febbraio 2018, sono passati 66 palasport, 1 prato, 38 spiagge, un ippodromo , un altipiano, 2 club, un deserto e in sella alla sua bici il buon vento dal Cile all’Argentina, dalle Ande all’Amazzonia.
E ora l’annuncio. Giusto il tempo per fare scorte, riorganizzare la cambusa, riavviare il motore, preparare il nuovo assetto dell’equipaggio e finalmente il 4 marzo 2025… si parte!
Destinazione: il Big Bang del sistema musicale italiano! Lorenzo sul palco, Lorenzo e la sua musica con tantissime novità! Palajova è la nuova visione di Jova l’inimitabile, colui “che vanta innumerevoli tentativi di imitazione” e che più di tutti ha dato alla parola Live un significato nuovo.
Palajova è Jovanotti al futuro! “Non penso ad altro e non vedo l’ora” ha dichiarato balzando tra i container e il glass di Viva Rai 2 del suo amico Fiorello, e non vedono l’ora tutti coloro che hanno salutato con affetto i primi indizi di questa nuova avventura.
Il tour nei palasport, il 4, 5, 7 e 8 Marzo salirà sul palco della Vitrifrigo Arena di Pesaro.
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